CONCERTO
AL TEATRO ROMANO (VR) DI CRISTIANO DE ANDRE'
12
SETTEMBRE 2009
“..Solo
passaggi, passaggi di tempo..”
Un
passaggio di testimone che Cristiano ha ereditato dal padre, nonché
poeta e cantautore Fabrizio De André, rilanciandolo in una chiave
più vicina alle sue corde musicali e alla sua preparazione musicale
(ndr diplomato al Conservatorio Paganini di Genova), senza nulla
togliere alla poesia e alla musicalità delle canzoni originali,
presentandole, in alcuni
casi, in una chiave più rock.
Cristiano
De André è nato a Genova il 29 dicembre 1962 e già da giovane
inizia la sua carriera musicale: nel 1982, a 20 anni forma un
gruppo: i Tempo Duri con Carlo Facchini a Verona.
Assieme
incideranno il loro primo lp prodotto dalla Fado (casa discografica
costituita dal padre Fabrizio De André e da Dori Ghezzi). Ma ben
presto inizia la carriera da solista : già nel 1985 con la presenza
a Sanremo arrivando quarto con il brano “Bella più di me” e
successivamente il primo lp nel 1987 dal titolo omonimo Cristiano De
André.
E
oggi a distanza di quasi 30 anni dall'inizio della carriera con alla
spalle 6 album da solista (con alcune collaborazioni), Cristiano
torna sul palco dopo una lunga pausa durata 6 anni reinterpretando le
canzoni del padre.
Ma
eccoci qua a una delle tante date del tour “De André canta De
André dal quale, successivamente, nasceranno due volumi : vol. 1 e
vol. 2 prodotti dalla casa discografica Universal Music Group.
Ed
eccolo arrivare, salutate tutti i fans, sedersi davanti a me e ad un
migliaio di persone a raccontarsi e raccontarci la strada percorsa
per arrivare a questa decisione di reinterpretare alcun pezzi del
padre: “ tutti cantano mio padre, ora tocca a me visto che sono il
figlio e le ho viste nascere”
Inizia
il concerto con “Megun megun” , “A cimma”, “Ho visto Nina
volare” e via con “Creuza de Ma”, “Don Raffae”, “Se ti
tagliassero a pezzetti”, “Smisurata preghera”, “Amico
Fragile” , “la canzone di Marinella, “Quello che non ho”,
“Fiume Sand Creek”, un medley con “Andrea/La Cattiva strada/Un
giudice” per
poi finire con Il Pescatore e “Notti di Genova”, scritta da
Cristiano e Oliviero Malaspina e divenuta recentemente Patrimonio
dell'Unesco.
Da
non dimenticare tra qualche canzone e un'altra qualche aneddoto sulla
sua vita.
Ma
due canzoni emergono di più, perché legate direttamente a ricordi
di Cristiano: “Cose che dimentico” e “Verranno a chiederti del
nostro amore”. La prima scritta per un amico gallurese malato di
Aids, quando ai quei tempi erano considerati come appestati e negli
ospedali ricoverati
“ nel
reparto intoccabili / dove la vita ci sembra enorme / perché non
cerca più e non chiede / perché non crede più e non dorme. Qui nel
girone invisibili / per un capriccio del cielo / viviamo come destini
/ e tutti ne sentiamo il gelo.”
Mentre
il secondo brano, “Verranno a chiederti del nostro amore” è un
ricordo intimo che Cristiamo con dolcezza ama ricordare: “ mi
ricordo da piccolo, una sera sbirciando dalla fessura della camera
dei miei genitori, vidi mia madre piangere: mio padre le aveva appena
cantato la canzone scritta per lei”
Alla
fine del concerto molte persone si accalcano per vederlo, fare una
foto con lui e magari anche farsi fare un autografo.
Io
quella sera sono stata fortunata ad essere presente ad ascoltare
l'intensità di un artista e di un amico che ha ritrovato la sua
strada e il suo posto nel mondo nella musica.
Ho
avuto anche il piacere di stringergli la mano, abbracciarlo , fargli
i complimenti e incoraggiarlo a non scendere più da quel palco
(visto che è l'unico posto in cui deve stare) e poi naturalmente da
fans come tutti una foto e un autografo per ricordo di quella
memorabile serata.
Speriamo
che da ora in poi continui con la determinazione e la promessa di
ritornare a scrivere pezzi suoi, tornare ad essere il Cristiano,
grande cantautore, che nelle sue canzoni ci mette la vita, le
emozioni, le passioni..ed io ci sarò ancora una volta ad attendere i
suoi capolavori.
Scritto
da Teresa Bruttomesso
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